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METODO MAGRIN CASI DI SUCCESSO - INTERVISTA A MARIANGELA

“Se voi avete un sogno il Metodo ve lo ingrandisce ancora di più. Il mio obiettivo più grande era espandermi nella consapevolezza, perché se faccio questo i risultati arrivano. Mai avrei pensato che la soluzione sarebbe passata per il corpo.”
Il desiderio più grande di Mariangela era quello di aumentare la propria conoscenza di sé per poter ottenere quel mindset che l’avrebbe sostenuta nella sua mission di essere di aiuto al mondo. Da più di vent’anni si dedica a progetti umanitari nel Sud Sudan, con responsabilità e pressioni immense da cui dipendono vite, progetti di scolarizzazione e sostentamento sanitario.
“I bisogni erano così grandi nell’associazione, ci voleva tanta energia e forza materiale ed economica nel trovare risorse e contatti che ci permettessero di camminare e andare avanti”.
Il Metodo è stato l’acceleratore straordinario della crescita interiore di Mariangela, attraverso una nuova consapevolezza del corpo e delle sensazioni create dai loop.
“Ho capito che il mio corpo era una il mio grande alleato, in qualsiasi circostanza potevo rivolgermi al mio corpo che non mi imbrogliava, ma mi teneva nella verità e nel concreto”
Questo le ha permesso di ottenere risultati meravigliosi per sé stessa e di conseguenza per la sua associazione, superando stati di ansia, pressione e attaccamenti.
“Ho scoperto la leggerezza con questo Metodo”

La mia storia

mariangela rossini

Sono Mariangela e nella vita faccio tante cose, ho una famiglia, sono una mamma e mi occupo di un’ organizzazione no profit umanitaria in Sud Sudan. 

Tutto è iniziato 25 anni fa circa. 

Avevo un’azienda di famiglia in cui costruivano case e verso i 40 anni ho avuto un momento di crisi; mi sono ammalata e sono stata ricoverata 2 volte. Mentre ero ero in convalescenza mi hanno chiesto se volessi occuparmi di questa associazione appena fondata in sud Sudan. Ho accettato. Era ed è un progetto imponente, immaginate che allora in Sud Sudan c’era la guerra con il Nord, era una situazione disastrosa che si è protratta per anni. Avevamo un campo base sul confine del Kenya per portare dentro gli aiuti umanitari durante la guerra e cercare di salvare le persone. Raccoglievamo fondi per aiutare chi non aveva niente: abbiamo fatto scuole, ospedali, pozzi per l’acqua, un ponte insieme alla protezione civile italiana. È stata una soddisfazione immensa e rifarei tutto quello che ho fatto fino adesso. 

Prima di conoscere il Metodo quindi ero una persona che si entusiasmava; avevo trovato la mia mission ed ero già soddisfatta di quello che stavo facendo e avevo realizzato. 

Eppure, cercavo di crescere nella consapevolezza, era il mio obiettivo più grande. 

Siccome i bisogni erano così grandi nell’associazione e ci voleva talmente tanta energia e forza materiale ed economica per trovare risorse, contatti che ci permettessero di camminare mi dicevo: “ 

Devo espandere la mia consapevolezza, perché se espando questo i risultati arrivano. Come posso aumentare la mia consapevolezza per avere un impatto su questa mission?

Ero una molto sul mentale, molto attenta a fare tutti i ragionamenti oppure prima di prendere decisioni andavo a vagliare tutto; ero molto razionale e molto caricata dalle responsabilità. Mi sentivo addosso queste responsabilità.

E questo si rifletteva anche sui miei collaboratori. Creavo un po’ di panico e ansia dentro ai miei collaboratori, rispetto al risultato che volevo portare a casa. Se non portavo a casa i soldi, non potevo aiutare i Sud Sudan. Mi attaccavo al risultato, i miei collaboratori si impaurivano, sbagliavano e poi magari il bando per i fondi non passava. Ed era peggio.

Poi mi è capitata è capitata la pubblicità del tuo libro di Magrin su Facebook e ho detto: qui provo.  

Ho letto il libro e ho capito che era esattamente quello che cercavo: era una cosa molto concreta. Dentro il nostro corpo ci sono tutti quei segnali, abbiamo registrato tutte quelle memorie, tutte quelle esperienze che continuano e che ci impediscono di crescere e di andare avanti. Ho detto “questa è la chiave per risolverlo” , mai avrei pensato che la soluzione sarebbe passata per il corpo. Ho scoperto che tutto passava attraverso il corpo. È stata una grande rivelazione. Ho capito che il mio corpo era il mio grande alleato, in qualsiasi circostanza io potevo rivolgermi al mio corpo che non mi imbrogliava, ma mi teneva nella verità e nel concreto. Trovo molto sostegno e beneficio nello stato Senzamente, per me quella è la cosa più grande, più di così non si potrebbe avere, e ringrazio il mio corpo perché mi permette di accedere a questa cosa. Nello stato Senzamente ho provato la pienezza, la piena realizzazione e più di così uno cosa può volere, è la perfezione. 

Ad ogni pensiero c’era una sensazione e portandoci l’ attenzione e andando ad osservare, potevo neutralizzarla. Una volta neutralizzata diventa più leggera:  ho scoperto la leggerezza con il Metodo. Tutto questo bagaglio che mi portavo dentro non aveva senso tenerlo lì, il corpo mi faceva vedere. Io potevo risolverlo e lasciarlo andare e io mi sentivo bene subito. 

Questa cosa mi ha aiutato nelle relazioni, sugli attaccamenti al risultato, alle cose e alle persone. Il vero cambiamento è avvenuto cambiando me stessa. 

Si è trasformato tutto, mi sono rilassata, ho dato fiducia ai miei collaboratori e i risultati sono arrivati: abbiamo migliorato le entrate, la raccolta fondi, le campagne e abbiamo un grande progetto in programma, quello di creare la prima università del Sud Sudan. 

Il metodo mi ha fatto scoprire tutto questo: dentro di me c’è il regno dei cieli dove tutto è possibile.

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Situazione prima del Metodo

Risultati ottenuti grazie al Metodo

Come ha applicato il Metodo Magrin Mariangela
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