Mettersi in discussione quotidianamente: un’abitudine essenziale per la crescita personale e professionale
Mettersi in discussione è un’esperienza scomoda, spesso dolorosa, ma anche un’abitudine essenziale per la crescita personale e professionale.
La capacità di valutare sé stessi, le proprie azioni e le proprie idee in modo critico e obiettivo è una delle competenze più importanti per raggiungere il successo nella vita.
Ma cosa significa realmente mettersi in discussione?
E cosa comporta esattamente?
Caro ricercatore della felicità, preparati a scoprirlo in questo articolo!
(Ovviamente alla Magrin-maniera!)
Cosa significa mettersi in discussione?
Mettersi in discussione non è nient’altro che fare qualcosa che pensiamo di:
- Non riuscire a fare
- Non aver il coraggio di fare
- Non avere le capacità
E così via.
Mettersi in discussione significa valutare in modo critico le proprie convinzioni, comportamenti e abitudini, con l’obiettivo di identificare eventuali errori o limiti che possono ostacolare la crescita personale e professionale.
Questa abitudine richiede di essere aperti al cambiamento e di non avere paura di rivedere le proprie posizioni.
È fondamentale riuscire a guardare a sé stessi in modo oggettivo, senza preconcetti o difese.
Non a caso il mettersi in discussione è direttamente collegato all’uscire dalla “zona di comfort”.
Per riuscire in maniera efficace a metterti in discussione devi per forza di cose scappare dalla comfort-zone.
Se sei “comodo” non puoi metterti in discussione.
Ma la comodità è bella, ci fa sentire bene. Almeno in maniera apparente.
Ecco perché mettersi in discussione è così difficile per molti.
Cosa comporta mettersi in discussione?
Mettersi in discussione comporta alcune conseguenze che possono essere sia positive che negative, a seconda di come si affronta questo processo.
In primo luogo, mettersi in discussione richiede di avere una forte capacità di autocritica e di accettare le critiche degli altri.
E questo, quando si è “invasi” dai loop è molto complicato, oltre che doloroso.
Uscire dalla zona di comfort mentre si è in una situazione “interna” negativa può essere molto complicato, oltre che controproducente.
È possibile cadere in una spirale di insicurezza e di dubbio, che è spesso provocata da problemi profondi legati da pensieri negativi.
Di conseguenza essere messi sotto-stress può amplificare queste sensazioni.
Nonostante ciò, è indubbio che mettersi in discussione quando ci si è liberati dai loop porta ad una crescita personale esponenziale.
Mettersi in discussione per noi
Lo so, forse ti ho messo un po’ paura con le parole di poco fa, ma ti prego di non prenderle come una giustificazione per non metterti in gioco e non uscire dalla zona di comfort.
Prima o poi per cambiare le cose è necessario uscire dalla comfort-zone, anche per affrontare i loop.
Semplicemente, dal mio punto di vista, il primo step per mettersi in discussione è quello di partire dai propri loop e liberarsene.
Perché, ci si può girare intorno quanto si vuole, mettersi in discussione è fondamentale per la crescita personale.
Tuttavia, un primo step per mettersi in discussione può essere anche l’essere onesti con sé stessi e di valutare obiettivamente i propri comportamenti e le proprie abitudini.
Solo in questo modo è possibile identificare eventuali errori e limiti e trovare soluzioni per migliorare.
Ad esempio, se si ha difficoltà a gestire lo stress, è importante mettersi in discussione e cercare di capire le cause di questo problema.
In questo modo è possibile trovare strategie per gestire lo stress in modo più efficace e migliorare la propria qualità della vita.
Mettersi in discussione per gli altri
Mettersi in discussione non riguarda solo se stessi, ma anche gli altri.
Questa abitudine richiede di essere aperti alle critiche degli altri e di accettare i feedback in modo costruttivo, come un collega che ad esempio ci fa notare un errore nel nostro lavoro.
Valutarne in modo obiettivo la sua osservazione e cercare di capire come correggere l’errore è fondamentale per crescere… ma non è sempre semplice.
Mi sono capitati centinaia di casi tra i miei studenti che vengono colpiti a livello emotivo dalle parole e/o dalle critiche degli altri.
Ed è più che normale, ti dirò la verità.
Ciò che è davvero difficile è cercare di capire anche quali sono le critiche costruttive, oltre che non farsi prendere dalla rabbia o demoralizzarsi troppo.
C’è da dire che allo stesso tempo che spesso le escalation emotive per le critiche degli altri sono dovute a loop “sepolti” che in fase di stress esplodono e danno il peggio di sé.
Cosa dobbiamo mettere in discussione per una sana crescita personale e professionale?
Sarò sincero.
Dal mio punto di vista, TUTTO va messo in discussione.
Il mio stesso metodo è nato per mettere in discussione tutto ciò che mi/ci è stato insegnato.
Sono profondamente convinto che tutti noi siamo immersi in pensieri che ci fanno soffrire senza motivo ed ho creato un metodo per uscirne.
Ho persino chiamato uno dei miei eventi “Out of Magrix” giocando con il film Matrix e sul fatto di uscire “fuori dalla matrice”.
Quindi non posso fare a meno di pensare che tutto vada messo in discussione, dalla prima cosa che abbiamo imparato da piccoli all’ultima che abbiamo imparato ieri.
A prescindere dalle mie convinzioni credo che sia un atteggiamento edificante, anche se di certo non è qualcosa di facile da fare dall’oggi al domani.
Ecco perché ho pensato di farti alcuni esempi:
Ecco alcuni esempi:
- Le proprie convinzioni e i propri pregiudizi: spesso abbiamo delle convinzioni radicate che ci impediscono di vedere le cose in modo obiettivo. È importante mettere in discussione queste convinzioni per valutare se sono ancora valide e utili o se ci stanno ostacolando.
- Il proprio modo di pensare: il modo in cui pensiamo influisce su come agiamo e su come ci sentiamo. È importante mettere in discussione il proprio modo di pensare per identificare eventuali pensieri negativi o limitanti e trovare modi per sostituirli con pensieri più positivi e costruttivi.
- Il proprio comportamento: il nostro comportamento ha un impatto sulla nostra vita e sulle relazioni con gli altri. È importante mettere in discussione il proprio comportamento per capire se ci sta portando dove vogliamo andare o se ci sta danneggiando.
- Le proprie abitudini: le abitudini che abbiamo influenzano la nostra vita in modo significativo. È importante mettere in discussione le proprie abitudini per capire se sono utili o se ci stanno limitando, e trovare modi per sostituirle con abitudini più positive.
Autocritica, mettersi in gioco e mettersi in discussione: ci sono differenze?
Autocritica, mettersi in gioco e mettersi in discussione sono tre abitudini diverse, ma strettamente correlate:
- L’autocritica è la capacità di valutare in modo critico se stessi e le proprie azioni.
- Mettersi in gioco è la capacità di uscire dalla propria zona di comfort e di affrontare nuove sfide.
- Mettersi in discussione è la capacità di valutare in modo critico le proprie convinzioni e il proprio modo di agire.
Queste tre abitudini si influenzano a vicenda.
Ad esempio, l’autocritica può portare a mettersi in discussione e a cercare di migliorare.
Mettersi in gioco può portare a nuove esperienze che richiedono l’autocritica e la capacità di mettersi in discussione.
Mettersi in discussione in modo corretto: farsi le giuste domande
Per mettersi in discussione in modo corretto, è importante farsi le giuste domande.
Ecco alcune domande che possono aiutare in questo processo:
- Cosa sto facendo bene? È importante riconoscere i propri punti di forza per poterli valorizzare.
- Cosa sto facendo male? Identificare i propri errori è fondamentale per poterli correggere.
- Quali sono i miei limiti? Capire i propri limiti permette di trovare modi per superarli o per lavorare intorno ad essi.
- Cosa posso fare per migliorare? Trovare modi per migliorare è fondamentale per la crescita personale e professionale.
- Quali sono le mie convinzioni limitanti? Identificare le proprie convinzioni limitanti permette di sostituirle con pensieri più positivi e costruttivi.
Evitare le crisi
Mettersi in discussione è un processo che può portare a un cambiamento positivo, ma può anche comportare delle crisi, specialmente se si affronta questo processo in modo scorretto.
Questo è estremamente facile quando non si fa un lavoro sui propri loop, e ciò può comportare una serie di problemi di cui ho parlato più sopra.
In teoria, quando si è raggiunge senza difficoltà lo stato senzamente è difficile finire in crisi mentre ci si mette in discussione.
Se sei un po’ confuso, in fondo all’articolo trovi delle fonti per approfondire il tema dei loop, dello stato senzamente e del mio metodo.
Ora invece ti lascio alcuni consigli per evitare le crisi quando ti metti in discussione:
- Non essere troppo duro con sé stessi: l’autocritica è importante, ma non bisogna essere troppo duri con se stessi. È importante essere gentili e compassionevoli con se stessi.
- Accettare i propri limiti: tutti abbiamo dei limiti. È importante accettarli e lavorare intorno ad essi, anziché cercare di ignorarli o superarli a tutti i costi.
- Non prendere tutto personalmente: le critiche degli altri non devono essere prese come un attacco personale. È importante valutare in modo oggettivo le critiche e cercare di imparare da esse.
- Non cadere in una spirale di negatività: mettersi in discussione può portare a sentimenti di insicurezza e di dubbio. È importante cercare di mantenere un atteggiamento positivo e di trovare modi per superare questi sentimenti.
Caro ricercatore della felicità… eccoci arrivati (quasi) alla fine dell’articolo!
Come hai avuto modo di capire mettersi in discussione è essenziale per la propria crescita personale, ma nasconde diverse insidie.
Questo processo richiede di essere aperti al cambiamento, di avere una forte capacità di autocritica e di valutare in modo obiettivo le proprie convinzioni e il proprio modo di agire.
Mettersi in discussione in modo corretto può portare a un cambiamento positivo, ma è importante evitare di cadere in una spirale di negatività o di crisi.
Tutto ciò secondo la mia esperienza è provocato dai loop, ossia da pensieri negativi “collegati” a sensazioni fisiche di cui non riusciamo a liberarci e che ci bloccano di continuano, fino a diventare una vera e propria abitudine.
Se sei nuovo nel blog è probabile che tu sia confuso da questi termini ed è per questo che prima di salutarci voglio darti modo di approfondire questi temi, se ti interessa.
Il mio libro “Non penso dunque sono” è la base di partenza, sia per ciò che è scritto all’interno, sia per tutti i bonus compresi nel prezzo del libro, che spiegano un metodo pratico e semplice da applicare ovunque per liberarsi dai pensieri negativi e auto-limitanti che ci bloccano.
Detto ciò…
Ci vediamo al prossimo articolo! Ciao!