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Vuoi ricevere la sorpresa più bella del mondo?

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Hai già aperto l’uovo di Pasqua?


Da bambino aspettavo con ansia quel momento, soprattutto per la sorpresa.
Per giorni mi chiedevo che cosa fosse.


Ti sei mai chiesto il perché di questa usanza?
Presso tutte le culture, fin da tempi antichissimi, l’uovo è simbolo di vita. Con il Cristianesimo è diventato emblema di resurrezione.

Ovvio quindi ricollegarlo alla Pasqua, che tra l’altro cade in primavera, quando la natura si risveglia.
Perciò l’uovo di Pasqua ci parla di rinnovamento esterno e interno.

L’uovo è la bolla vuota di infinito da cui tutto può ricominciare. È:

  • ovale
  • caldo
  • accogliente
  • profuma di buono
  • promette bene

ma è anche misterioso, perché da fuori non se ne vede il contenuto.
Il nostro contenuto è la vera essenza di ciascuno di noi, ciò che realmente siamo:

  • le nostre potenzialità
  • i nostri talenti
  • le nostre aspirazioni
  • i nostri sogni…

Se ci pensi, è stupendo che ciascuno di noi racchiuda dentro di sé la possibilità di rinascere. E questo non solo a Pasqua, ma in qualsiasi momento dell’anno.

E allora che cosa ci impedisce di viverla, questa nostra vera essenza?

Che cosa ci trattiene dal ricominciare, dall’esprimere ciò che veramente siamo e desideriamo, facendo piazza pulita di quello che non ci appartiene?

Che senso ha vivere all’interno di schemi che non ci riflettono più, o non l’hanno mai fatto?
A cosa serve rimanere in situazioni in cui non ci riconosciamo, o che addirittura subiamo?
Che vita è?
E soprattutto: che cosa, nel concreto, ci impedisce di modificarla, se non è quella che desideriamo?
Perché così spesso fantastichiamo sulla vita che vorremmo, quella che ci corrisponderebbe e ci renderebbe felici, ma poi all’atto pratico ci sembra di non poter far niente per conquistarla?

Conosco già la risposta che molto probabilmente mi darai.
Quasi sicuramente sarà qualcosa tipo:
«Certo Andrea, a parole è tutto facile, ma all’atto pratico ci sono degli impedimenti che non dipendono solo da me.
Vorrei, ma non posso! Devo fare i conti con

  • i soldi
  • il lavoro
  • l’età
  • gli impegni
  • la mia compagna
  • la famiglia
  • i figli
  • il mutuo
  • i debiti
  • la salute
  • la crisi…».

E sai perché mi immagino le tue risposte?
Perché per tantissimo tempo sono state anche le mie.
Anzi, se lo vuoi sapere, l’elenco di motivazioni che secondo me impedivano la mia realizzazione comprendeva tutte le voci qui sopra e tante altre.

Era talmente lungo che mi sentivo schiacciato.
Pensavo che non ce l’avrei fatta.
Che l’unica cosa da fare fosse rassegnarmi.
Mi guardavo intorno e vedevo che tutti, più o meno, facevano come me, e iniziavo a ritenerlo normale.

NATURALMENTE NON ERO FELICE.

Anzi, ero profondamente infelice.
Ma per tantissimo tempo ho tirato avanti così, persuaso che non ci fosse via d’uscita.
Finché a un certo punto sono sprofondato nella depressione.
Non può essere diversamente quando ti senti prigioniero di un meccanismo che ti stritola e ti tarpa le ali.

Ma vuoi sapere il bello?

A forza di sbatterci la testa e di lavorare su di me, un bel giorno mi si è accesa una lampadina.
Ho capito che quello che mi imprigionava non erano le circostanze esterne.
Quelli che io ritenevo impedimenti, di per sé erano solo situazioni, e come tali erano neutre.

Il problema stava nel mio modo di considerarle.

Nelle convinzioni che avevo a riguardo.
Nelle paure che queste convinzioni scatenavano in me.
In quello che la mia mente incontrollata mi suggeriva di fare e soprattutto di non fare.

IN UNA PAROLA: IL PROBLEMA ERANO I MIEI LOOP.

Avevo fatto tutto io.
Non c’era niente di insormontabile nella mia situazione, e non c’è neppure nella tua, né in quella di chiunque altro.
Proprio così: il problema non è mai all’esterno, ma all’interno.
Ed è per questo che, per modificare il fuori, bisogna necessariamente partire da dentro.

Come?

Esiste un unico modo: togliendo i loop relativi a tutto quello che percepisci come un ostacolo che si frappone tra te e quello che vorresti raggiungere.

I loop sono come il guscio dell’uovo.

SE VUOI ARRIVARE AL CONTENUTO DEVI PER FORZA FRANTUMARE LA BARRIERA CHE TI SEPARA DA ESSO.

Sembra che esista da sempre e per sempre.
Pensaci un attimo: se tu non avessi mai visto un uovo in vita tua, immagineresti mai quello che racchiude?

E prima di aprire l’uovo di Pasqua sei in grado di indovinare a colpo sicuro la sorpresa?

No naturalmente.
Ed è normale: come potresti, se tutto intorno c’è qualcosa che te lo impedisce?
Ecco, i loop funzionano nello stesso identico modo.
Sono come un guscio che ti separa dalla tua vera essenza.
Ma l’essenza c’è, e la puoi recuperare in qualsiasi momento.

Basta sapere come aprire l’uovo.

Nel caso dell’uovo di Pasqua, come sai, c’è il trucco per farlo presto e bene: bisogna fare leva lungo la giuntura con un coltello, meglio ancora se riscaldato per pochi istanti su una fiamma.
Anche per le uova di certi volatili servono dei trucchetti, perché sono particolarmente dure.
Non è difficile, si tratta semplicemente di sapere come procedere.
Ma se non lo sai rischi di fare un sacco di fatica senza combinare niente.

Il metodo Magrin fa precisamente questo: ti dà lo strumento per far breccia nei loop in maniera semplice, veloce e garantita.

Ti spiego passo per passo come fare nel libro Non penso dunque Sono:

Se lo applicherai vedrai tutti i tuoi loop sbriciolarsi davanti ai tuoi occhi e potrai finalmente accedere alla tua vera essenza: la cosa più preziosa che possiedi.

A quel punto, la tua vita cambierà come per magia.

Seguire la tua strada, la tua vocazione sarà la cosa più facile e più naturale del mondo, perché non ci saranno più i loop a sabotarti.

REALIZZARE CIÒ CHE DESIDERI DIVENTERÀ FLUIDO E SPONTANEO.

Niente potrà più impedirti di fare, essere e avere ciò che realmente vuoi.
Scoprire la tua vera essenza sarà come aprire l’uovo di Pasqua e trovarci dentro la sorpresa più bella del mondo.

Vieni a vedere come fare nel libro Non penso dunque Sono

Ti aspetto all’interno.

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