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Dipendenza affettiva – il vuoto inconsapevole

il vuoto inconsapevole

Intro

La dipendenza affettiva è una forma di ignoranza pazzesca.

Nel senso che si ignora di essere vittime di un meccanismo che ci spinge ad essere alla continua ricerca di soddisfare un “bisogno”, di colmare una mancanza. 

E questo ci porta ad essere inconsapevolmente dipendenti dall’altro e a cercare, con tutte le forze possibili, di:

→ tenere in vita la relazione, costi quel che costi,

→ cercare sempre conferma di approvazione e rassicurazioni per paura che possa esserci una rottura,

→ assumersi qualsiasi tipo di responsabilità pur di soddisfare le esigenze del partner.

Ma 

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Quando e come si instaura questo meccanismo?

Solitamente, il meccanismo della dipendenza affettiva o, in termini anglofoni, love addiction, si instaura durante l’infanzia.

Vedi, 

chi si prende cura di noi, spesso e inconsapevolmente, mette in atto comportamenti che possono far nascere delle insicurezze.

C’è, ad esempio, chi in modo opprimente e iperprotettivo si sostituisce alle scelte del figlio, e chi, invece, lascia i propri bimbi allo sbaraglio, senza alcun tipo di supporto o vicinanza.

(Qui, puoi scoprire molti dettagli sull’argomento)

Questi meccanismi non fanno altro che segnare le relazioni dell’adulto del futuro il quale, molto probabilmente, tenderà:

  • ad idealizzare il partner
  • e a subordinare la propria felicità, la propria efficacia, alla presenza dell’altro.

Perché accade?

Ognuno di noi può avere dentro di sé una mancanza, un loop.

Una convinzione, un blocco, una ferita che, come ti dicevo poco fa, ci portiamo dall’infanzia, dal rapporto con i nostri genitori o dalla precedente relazione.

Un limite radicato nella nostra testa che ci costringe, quasi come automi, a pensare e ad agire in un determinato modo.

Questo blocco, in loop, attiva sensazioni negative sul corpo, solitamente alla gola, al petto e alla pancia,

e va ad alimentare i pensieri negativi che, a ripetizione, si ripresentano e ci impongono a tenerci stretta quella carenza.

Quella “mancanza di autostima”, quella “sensazione di dover fare l’impossibile per dimostrare di essere degni d’amore”.

Infatti, i loop si presentano proprio quando stiamo per fare qualcosa di bello o cerchiamo di liberarci di qualcosa o qualcuno che ci fa soffrire.

Ecco perché, inconsapevolmente, tendiamo ad “agganciarci” alla persona che alimenta quel tipo di mancanza.

Ed è anche questo, quindi, il motivo per cui c’è chi attira tutte persone problematiche, chi, invece, quelli con “la sindrome del crocerossino”, e così via.

Nel caso di chi soffre di dipendenza affettiva e si porta dietro il loop di “non essere degno d’amore” e problemi di autostima, 

la sensazione di mancanza che verrà ricercata sarà data, molto probabilmente, da un partner narcisista o altrettanto problematico. 

Sai, di solito, faccio una domanda alle persone che frequentano i miei corsi: 

“Ti è mai capitato di lasciarti con una persona e di ritrovare, nella relazione successiva, le stesse problematiche?”

oppure

“Perché ti sembra di attrarre sempre la solita tipologia di persone?”.

Hai presente la frase “Sembrano fatti tutti con lo stampino”?.

Beh, le persone sembrano fatte con lo stampino perché, inconsapevolmente, si ignora il fatto di ricercare sempre la solita tipologia di pensiero-sensazione.

Insomma, dentro di noi siamo costretti a fare questo perché stiamo ricercando fuori un amore coperto dai loop.

Dai condizionamenti interni.

Stiamo cercando fuori quello che noi abbiamo già dentro. 

E se dentro non siamo liberi dai loop, la nostra visione dell’amore, di conseguenza, non è libera da condizionamenti.

Questo perché i loop catturano la nostra attenzione e, invece di spostarla sull’amore, su quella sensazione di gioia, di pace, di completezza, la incentrano sulla carenza.

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Come si esce da questa dinamica tossica?

Il modo per stare bene è quello di comprendere come funzioniamo e cosa accade nella nostra mente,

individuando tutti quei loop che, in questo preciso istante, ci stanno tenendo ancorati a stare con l’altro per la ricerca inconsapevole di una sensazione negativa.

Per avere un amore puro, vero, semplice e, quindi, potente c’è solo bisogno di toglierli.

Toglierli per amare finalmente il prossimo per quello che è e non per le nostre condizioni, le nostre carenze, le nostre ferite.

Se ognuno di noi sapesse e sentisse, sulla propria pelle, quanto sia un essere completo e felice da solo, allora non nascerebbero tante relazioni malate.

Relazioni con dinamiche tanto malate, quanto inconsapevoli.

Ma come si eliminano i loop?

E, soprattutto, come si riconoscono?

In questa presentazione del mio libro “Non penso dunque amo”, ti spiego tutto.

Puoi trovare l’esercizio in 6 step che, ad oggi, ha aiutato ben oltre 40000 persone ad individuare i propri loop, anche quelli più nascosti, e ad eliminarli per sempre.

Clicca qui per leggerla e scoprire come trovare il tuo equilibrio interiore per vivere relazioni serene e armoniose, non solo con il tuo partner, ma anche con i tuoi figli.

Inoltre, imparerai a riconoscere tutti quei meccanismi malati ed invisibili presenti nei rapporti con i tuoi colleghi, datori di lavoro e amici.

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